|
|
|
|
|
|
|
|
( Maria Lucia Ferraguti)
PRESENTAZIONE DELLA
MOSTRA DI MARIABERICA BUZZACCARINI
A
cura di Catharina Maria Jekeler, Bruxelles, Storico dellArte, Master in Arti e
MBA, autrice di:Gustave van de Woestyne - un simbolista fiammingo
Larte
di Mariaberica Buzzaccarini consegna a noi fruitori talmente tanto di pi di
quello che locchio sia in grado di incontrare a prima vista: locchio
allenato, o locchio che realmente vuole (imparare a) vedere, e questo perch i
suoi dipinti sono terribilmente stratificati e intricati.
Un
meraviglioso mondo complesso di pure emozioni e di pensieri (talvolta crudeli)
di verit universali, dal momento in cui le si incomincia a scoprire. Questa
artista un simbolista puro sangue . Ho
avuto occasione di seguirla, quasi dai suoi inizi, e vedere il suo lavoro
evolvere sia dal punto di vista tecnico che soprattutto spirituale.
Ella
ha sempre abbracciato lidea che per operare dei possibili cambiamenti in
questo mondo si possa iniziare solo cambiando s stessi. Unidea fin troppo
semplice, ma ci si chiede come mai cos pochi di noi siano in grado di metterla
in pratica effettivamente! Molto probabilmente siamo terrorizzati da questa
necessaria introspezione, perch preferiamo non confrontarci sulle nostre
personali verit. Permettete ai lavori di Mariaberica di guidarvi a vedere
queste verit - questo mondo altro - attraverso il suo amore per la natura:
natura che resa con limpiego di una
tavolozza spettacolare di colori e vedute, che talvolta causa devastazioni, ma
che, allo stesso tempo, non cessa mai di guarire. Infine, questautentica
artista offre liberazione. Per raggiungere questa meta finale c una sola
condizione: una mente aperta e la creazione di unanima solida. Godetevi la
vostra passeggiata sul ponte che collega questo mondo esterno a quello interno,
UN PONTE TRA DUE MONDI.
LUCE E
COLORE AMETISTA
a cura di Marifulvia
Matteazzi Alberti
Cala la sera dietro lorizzonte e la luce a
poco a poco scende sul mare: un rosa ametista soffuso e impalpabile
impreziosisce lalone attorno allisola, addolcendo il tremolio delle fronde,
che infittisce il verde dellalloro.
Ora
il cielo si accende e trascolora, si anima di tinte intense, odorose di scura
selva che lamenta lattardarsi del brillare della prima stella, a pungere un
tramonto pregno di luce.
Cos
serena, poetica, percorsa da un non so che di musicale la pittura di Maria
Berica Buzzaccarini, che nel suo studio immerso nel verde del parco dipinge con
i colori del cielo e del mare paesaggi colti con infinito stupore per la
natura, ogni volta rivisitata, quadro dopo quadro daccapo, come se fosse la prima volta.
LArtista con rara dolcezza accompagna verso labili
tracce, bianche striature per inoltrare lo sguardo nello spessore dellaria,
tra laddensarsi del viaggio delle nuvole, oltre l irrequietezza del vento che
soffia inviolato tra confini di terre, lagune, cascate.
Quello
di Maria Berica Buzzaccarini un colore
interiorizzato, meditato da tempo: era emerso addietro come breve apparizione,
ora le dilatazioni, gli slanci, i sussulti della mano, i ritorni improvvisi
stendono la dolce scelta cromatica ametista a
coprire appena, permettere alle altre tinte di soggiacere, di restare
sommerse, nascoste dallesile coltre che sfuma e abbandona.
Le
sue dita leggere guidano con cura il pennello per combinare velature con il respiro lieve delle tonalit dei
lilla, degli azzurri, dei rosa, dei gialli, e la luce scorre chiara sui pendii
dei paesaggi per poi tuffarsi inquieta nei residui, in quel che resta
dellombra; quindi riposa un poco per poi riemergere vigorosa ed arrampicarsi
sui fianchi di colline, dirupi, rocce, macchie dalberi o lungo misteriose
cristallizzazioni dametista dove coagula
il lirico pensiero che muove
lemozione dellArtista.
Emozione
che addensa ampi spazi su rocce isolate,
piccoli labili sentieri e profonde radure cariche di aromi, aperte su voragini
e crateri: quella di Maria Berica Buzzaccarini non pittura semplice e quieta,
ma complessa e sfaccettata come lo il sentimento della natura e lintensit
che in esso palpita.
Amare l'ametista e sceglierla per il suo colore porta Mariaberica Buzzaccarini
a trasferire sulle tele in rassegna una costante presenza di luminosit
violette. La pietra possiede un significato di richiamo alla spiritualit pi
elevata, riflessa nei paesaggi montani, nel vivace scorrere dell'acqua, nella
verticalit delle rocce dinamicamente sfaccettate, unite nell'armonia del
paesaggio che sale verso l'alto, al cielo. Entra non solo il rapporto con gli
alberi e il sentimento di un'unit con la natura, ma partecipe il sentire,
attraverso gamme cromatiche nella variet luminosa dell'ametista, il senso
della purezza dell'ambiente. il colore, a seguire Jean Guitton, inteso non
come mezzo ma come fine, lo strumento di Buzzaccarini per raggiungere il legame
pi profondo con l'esistenza, il suo mistero, la possibilit dell'elevazione.
Cos
il cromatismo soffice di un'alta nube che avvolge la montagna s'affida
all'evento simbolico di una nuova luminosit della cima, e questa dimensione si
protrae, avvincente, al mistero di una figura, fonte abbagliante di luce. Buzzaccarini
ha studiato storia dell'arte e psicologia all'universit di Padova, pittura con
Mina Anselmi e Otello De Maria; ha frequentato i corsi di Salisburgo e gli
studi all'Accademia di Belle Arti di Venezia. S'integrano, nel suo procedere i
corsi di musica e filosofia indiana presso
Dopo
la prima esposizione all'Istituto Italiano di Cultura di Vancouver nel 1984
-1987 di acquerelli e sculture, espone in numerose rassegne. Si ricorda, tra
altre, Via Solferino-Milano (1985), Madonna di Campiglio (BS) 1988, Arsenale di
Verona (2005).
Maria
Lucia Ferraguti
Mariaberica Buzzaccarini
di Maria
Lucia Ferraguti
La pittura di Maria
Berica Buzzaccarini ha le sue basi poste su un pensiero legato al simbolismo,
un territorio sul quale limmagine, i paesaggi, le figure possono sciogliere
gli stretti legami con la realt, per raggiungere piuttosto ununit sostenuta
dal respiro dellarmonia universale. Le forme aspirano alla leggerezza e alla
lievit mentre vibrano attraverso pennellate sottili e vivaci nel trasmettere
un sentimento alle invenzioni di prospettive infinite, dellapparire di cigni
luminosi, di fonti dacqua, che diventano motivi, attraverso il colore. di un
sentimento di richiamo verso unesistenza pura. Un mondo a confine tra il luogo
della classicit e luniverso onirico, invulnerabile ad ogni forma di
contaminazione. Entra il silenzio e si sente il fremere della vita, mentre il
transito della luce crea sospensioni temporali. Anche il colore assume un ruolo
fondamentale nellintero dipinto, diventa lirico e vibrante, trascende la
realt per inseguire, mentre varia, unidea di serenit cosmica. Si trovano in
esposizione delle sculture in terracotta, poco note, toccanti per il vivo senso
di vitalit. Sono create per esprimere il senso della vita - una maternit, il
corpo di un giovane - attraverso una materia duttile.